«Gli esseri umani sono alberi strani: le loro radici, invece di crescere vicino al fogliame, rimangono spesso attaccate a terre molto lontane o lasciate per sempre, perfino a terre dove mai sono stati e mai andranno»
Tredici storie sospese tra malinconia e ironia: un’insegnante di chimica costretta da una calunnia a lasciare la scuola; una solitaria impiegata che per il suo cinquantesimo compleanno si regala un gigolò; un meccanico contagiato dalla “malattia di leggere”; un ex scrittore e una docente di filosofia che rivivono insieme una tardiva adolescenza. Se fossero alberi, i personaggi di questi racconti avrebbero il fogliame in un luogo e le radici in un altro, là dove è successo qualcosa di indimenticabile. O dimenticato troppo in fretta, perché nella corsa degli anni le epifanie rischiano di passare inosservate. Si nascondono fra le note di Schubert, in una hit di Bonnie Tyler o in un orecchino smarrito chissà dove. Accadono in una villa con dépendance o a bordo di un treno in corsa; in un angusto vicolo Baciadonne o in una vecchia casa gelida. Ma spesso i soli ad accorgersene sono i gatti, più capaci degli esseri umani di vedere oltre il visibile.
Simona Rondolini
Nata nel 1970 a Perugia, dove vive, è laureata in Filosofia. Elliot ha pubblicato il suo romanzo d’esordio nel 2014, Dovunque, eternamente (finalista al Premio Calvino 2013, menzione speciale della Giuria), e La stanza di Amelia (2016).
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Simona Rondolini – Gli alberi strani
16,50€
«Gli esseri umani sono alberi strani: le loro radici, invece di crescere vicino al fogliame, rimangono spesso attaccate a terre molto lontane o lasciate per sempre, perfino a terre dove mai sono stati e mai andranno»
Tredici storie sospese tra malinconia e ironia: un’insegnante di chimica costretta da una calunnia a lasciare la scuola; una solitaria impiegata che per il suo cinquantesimo compleanno si regala un gigolò; un meccanico contagiato dalla “malattia di leggere”; un ex scrittore e una docente di filosofia che rivivono insieme una tardiva adolescenza. Se fossero alberi, i personaggi di questi racconti avrebbero il fogliame in un luogo e le radici in un altro, là dove è successo qualcosa di indimenticabile. O dimenticato troppo in fretta, perché nella corsa degli anni le epifanie rischiano di passare inosservate. Si nascondono fra le note di Schubert, in una hit di Bonnie Tyler o in un orecchino smarrito chissà dove. Accadono in una villa con dépendance o a bordo di un treno in corsa; in un angusto vicolo Baciadonne o in una vecchia casa gelida. Ma spesso i soli ad accorgersene sono i gatti, più capaci degli esseri umani di vedere oltre il visibile.
Simona Rondolini
Nata nel 1970 a Perugia, dove vive, è laureata in Filosofia. Elliot ha pubblicato il suo romanzo d’esordio nel 2014, Dovunque, eternamente (finalista al Premio Calvino 2013, menzione speciale della Giuria), e La stanza di Amelia (2016).
Rassegna stampa
– Corriere della Sera La Lettura
Scatti
224
23/05/2019
Simona Rondolini