Alla vigilia della Grande guerra, Anton Hofmiller, ufficiale dell’esercito austro-ungarico, conosce Edith, figlia di un ricco aristocratico ungherese. La ragazza, affetta da paralisi, provoca in Anton un ambiguo senso di pietà che lo spinge a farle visita quasi tutti i giorni. Scambiando questo sentimento per amore, Edith, aiutata dal potere persuasivo del padre, convince Anton a chiederla in sposa. Pentito, ma schiacciato dal senso di colpa, il protagonista scivola in una rete di promesse e bugie, mentre all’orizzonte si profila l’ombra della tragedia. Stefan Zweig compose questo suo primo romanzo tra il 1936 e il 1938, anni cruciali di cui la storia fatale e drammatica tra Anton e Edith rispecchia, come in una profezia, il tumultuoso e inarrestabile percorso verso l’autodistruzione, la rovina dell’intelligenza e dei sentimenti che in poco tempo avrebbe travolto l’intera Europa.
STEFAN ZWEIG. Nato a Vienna nel 1881 in una famiglia della borghesia ebraica, è stato uno degli scrittori più popolari del primo Novecento. Nel 1933 le sue opere furono bruciate dai nazisti, così l’anno seguente lasciò l’Austria per Londra, quindi si trasferì a New York. Si suicidò insieme alla sua seconda moglie a Petrópolis, in Brasile, il 22 febbraio 1942. Tra i suoi numerosi libri ricordiamo le biografie Balzac. Il romanzo della sua vita; Maria Antonietta. Una vita involontariamente eroica; Dostoevskij; Marceline Desbordes-Valmore; Fouché. Ritratto di un uomo politico e Montaigne, tutte pubblicate da Castelvecchi, e Amerigo, Brasile e Dickens editi da Elliot. Nel 2022 Castelvecchi ha pubblicato le lettere inedite di Stefan e Lotte Zweig in La vita stessa è già tanto in questi giorni. Ultime lettere dall’esilio americano.
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Stefan Zweig – L’impazienza del cuore
20,00€
Traduzione a cura di Lucia Paparella
Alla vigilia della Grande guerra, Anton Hofmiller, ufficiale dell’esercito austro-ungarico, conosce Edith, figlia di un ricco aristocratico ungherese. La ragazza, affetta da paralisi, provoca in Anton un ambiguo senso di pietà che lo spinge a farle visita quasi tutti i giorni. Scambiando questo sentimento per amore, Edith, aiutata dal potere persuasivo del padre, convince Anton a chiederla in sposa. Pentito, ma schiacciato dal senso di colpa, il protagonista scivola in una rete di promesse e bugie, mentre all’orizzonte si profila l’ombra della tragedia. Stefan Zweig compose questo suo primo romanzo tra il 1936 e il 1938, anni cruciali di cui la storia fatale e drammatica tra Anton e Edith rispecchia, come in una profezia, il tumultuoso e inarrestabile percorso verso l’autodistruzione, la rovina dell’intelligenza e dei sentimenti che in poco tempo avrebbe travolto l’intera Europa.
STEFAN ZWEIG. Nato a Vienna nel 1881 in una famiglia della borghesia ebraica, è stato uno degli scrittori più popolari del primo Novecento. Nel 1933 le sue opere furono bruciate dai nazisti, così l’anno seguente lasciò l’Austria per Londra, quindi si trasferì a New York. Si suicidò insieme alla sua seconda moglie a Petrópolis, in Brasile, il 22 febbraio 1942. Tra i suoi numerosi libri ricordiamo le biografie Balzac. Il romanzo della sua vita; Maria Antonietta. Una vita involontariamente eroica; Dostoevskij; Marceline Desbordes-Valmore; Fouché. Ritratto di un uomo politico e Montaigne, tutte pubblicate da Castelvecchi, e Amerigo, Brasile e Dickens editi da Elliot. Nel 2022 Castelvecchi ha pubblicato le lettere inedite di Stefan e Lotte Zweig in La vita stessa è già tanto in questi giorni. Ultime lettere dall’esilio americano.
Stefan Zweig
Raggi
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