Ambientato nei dedali del ghetto, nelle case o nei retrobottega, ma anche nei luoghi più ufficiali del commercio o alla sala Borsa, Storielle ebraiche rappresenta il felice esito del lavori di raccolta di Raymond Geiger, folkrlorista del primo Novecento; mosso dalla convinzione che esistesse un’essenza dell'”umorismo ebraico”, Geiger andò direttamente alla fonte, ascoltando centinaia di storie della variegata comunità aschenazita europea e d’oltreoceano. Ne emerse un irresistibile campionario di aneddoti sparsi. Tratti distintivi di questa psicologia collettiva sono la tendenza alla grassa ironia, il desiderio di conoscere e discutere di qualsiasi cosa, lo smaliziato ottimismo e lo sguardo impietoso che non risparmia nessuno, soprattutto se stessi. Sono, queste, storielle che più di qualsiasi saggio riescono a sintetizzare una tradizione orale ricca quanto volatile, impresa riuscita magistralmente anche grazie al loro essere distillate, brevissime e cariche di quello humour unico, caustico e sornione, tipico della cultura ebraica.
Raymond Geiger
Folklorista, le sue Storielle ebraiche furono pubblicate in Francia nel 1923 e riscossero un enorme successo, che portò nel 1925 alla pubblicazione di un secondo volume, Nuove storielle ebraiche.
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Raymond Geiger – Storielle ebraiche
13,50€
Traduzione di Gian Dàuli
Ambientato nei dedali del ghetto, nelle case o nei retrobottega, ma anche nei luoghi più ufficiali del commercio o alla sala Borsa, Storielle ebraiche rappresenta il felice esito del lavori di raccolta di Raymond Geiger, folkrlorista del primo Novecento; mosso dalla convinzione che esistesse un’essenza dell'”umorismo ebraico”, Geiger andò direttamente alla fonte, ascoltando centinaia di storie della variegata comunità aschenazita europea e d’oltreoceano. Ne emerse un irresistibile campionario di aneddoti sparsi. Tratti distintivi di questa psicologia collettiva sono la tendenza alla grassa ironia, il desiderio di conoscere e discutere di qualsiasi cosa, lo smaliziato ottimismo e lo sguardo impietoso che non risparmia nessuno, soprattutto se stessi. Sono, queste, storielle che più di qualsiasi saggio riescono a sintetizzare una tradizione orale ricca quanto volatile, impresa riuscita magistralmente anche grazie al loro essere distillate, brevissime e cariche di quello humour unico, caustico e sornione, tipico della cultura ebraica.
Raymond Geiger
Folklorista, le sue Storielle ebraiche furono pubblicate in Francia nel 1923 e riscossero un enorme successo, che portò nel 1925 alla pubblicazione di un secondo volume, Nuove storielle ebraiche.
Frances Hodgson Burnett
2018
Raggi
192
01/02/2018