Questa raccolta di brevi testi e appunti, opera di uno dei maggiori critici italiani del Novecento, vide la luce nel 1920. Alcuni anni prima Emilio Cecchi, in occasione di una mostra, aveva avuto modo di ammirare I pesci rossi di Matisse: al quadro lo scrittore si ispirò per un articolo, suscitando interesse e curiosità. Proprio con questo scritto, una riflessione sugli abitanti dei laghi orientali dalla inquietante natura bifronte, si apre questa raccolta, per poi proseguire con notazioni su argomenti tra i più diversi, quali il potere estetico e annichilente della neve sul paesaggio, l?incredibile boria umana nella creazione dei giardini zoologici o la divagazione sul valore delle piccole cose che dimentichiamo di possedere. Ogni oggetto e ogni osservazione critica e quotidiana evocano uno scenario mentale di ricordi e suggestioni, creando la misura perfetta di un testo che va oltre i confini della critica letteraria.
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Questa raccolta di brevi testi e appunti, opera di uno dei maggiori critici italiani del Novecento, vide la luce nel 1920. Alcuni anni prima Emilio Cecchi, in occasione di una mostra, aveva avuto modo di ammirare I pesci rossi di Matisse: al quadro lo scrittore si ispirò per un articolo, suscitando interesse e curiosità. Proprio con questo scritto, una riflessione sugli abitanti dei laghi orientali dalla inquietante natura bifronte, si apre questa raccolta, per poi proseguire con notazioni su argomenti tra i più diversi, quali il potere estetico e annichilente della neve sul paesaggio, l?incredibile boria umana nella creazione dei giardini zoologici o la divagazione sul valore delle piccole cose che dimentichiamo di possedere. Ogni oggetto e ogni osservazione critica e quotidiana evocano uno scenario mentale di ricordi e suggestioni, creando la misura perfetta di un testo che va oltre i confini della critica letteraria.
Emilio Cecchi
Emilio Cecchi
2015
Maestri
128