La stanza si accontenta nel suo intero
finché poroso e incauto non vi entro;
col corridoio coabita il mio amore
se lo sciame di mia moglie ne fa un centro.
Sugli scaffali i libri promettono
elargizione d’inganni. I ripiani
parlano non appena mi distraggo
o non appena l’ho fatto da anni.
Risplendono, sonnecchiando, le usanze.
Se le rispetti le porte non sono
che un lungo custodirsi di aperture:
l’ombra dei mobili diventa corona.
Nell’intimo spiegarsi delle nature
Orfeo e Euridice sono la stessa persona.
PAOLO FEBBRARO
È nato a Roma nel 1965. Esordiente nel 1993 in un quaderno collettivo curato da Franco Buffoni, a partire dal 1999 ha pubblicato sei libri di versi. È apparso come poeta su alcune delle maggiori riviste europee e statunitensi. Composto di prosa e di poesia, Il Diario di Kaspar Hauser (2003) è stato tradotto in spagnolo, inglese e francese; I grandi fatti (2016) è una raccolta di racconti e aforismi; L’arbitro parziale. Prose del giorno prima (2022) affronta il mondo contemporaneo. Come saggista letterario ha pubblicato volumi su Palazzeschi, Saba e Primo Levi, ma i suoi titoli più rilevanti sono L’idiota. Una storia letteraria (2011), Leggere Seamus Heaney (2015) e Poesia allo stato critico. Saggi e interventi (2021). Ha curato le versioni italiane delle poesie di Edward Thomas, Michael Longley, Geoffrey Brock. Dirige per l’Asociación Zibaldone di Valencia una collana di poesia italiana contemporanea in traduzione spagnola. Dal 1995 ha collaborato all’Annuario di Poesia fondato da Giorgio Manacorda, che ha curato dal 2006 al 2012. Autore di cinque antologie poetiche, ha contribuito alle pagine culturali del «Sole 24 Ore» ed è tra gli autori della rivista «L’età del ferro».
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Paolo Febbraro – Come sempre
17,00€
La stanza si accontenta nel suo intero
finché poroso e incauto non vi entro;
col corridoio coabita il mio amore
se lo sciame di mia moglie ne fa un centro.
Sugli scaffali i libri promettono
elargizione d’inganni. I ripiani
parlano non appena mi distraggo
o non appena l’ho fatto da anni.
Risplendono, sonnecchiando, le usanze.
Se le rispetti le porte non sono
che un lungo custodirsi di aperture:
l’ombra dei mobili diventa corona.
Nell’intimo spiegarsi delle nature
Orfeo e Euridice sono la stessa persona.
PAOLO FEBBRARO
È nato a Roma nel 1965. Esordiente nel 1993 in un quaderno collettivo curato da Franco Buffoni, a partire dal 1999 ha pubblicato sei libri di versi. È apparso come poeta su alcune delle maggiori riviste europee e statunitensi. Composto di prosa e di poesia, Il Diario di Kaspar Hauser (2003) è stato tradotto in spagnolo, inglese e francese; I grandi fatti (2016) è una raccolta di racconti e aforismi; L’arbitro parziale. Prose del giorno prima (2022) affronta il mondo contemporaneo. Come saggista letterario ha pubblicato volumi su Palazzeschi, Saba e Primo Levi, ma i suoi titoli più rilevanti sono L’idiota. Una storia letteraria (2011), Leggere Seamus Heaney (2015) e Poesia allo stato critico. Saggi e interventi (2021). Ha curato le versioni italiane delle poesie di Edward Thomas, Michael Longley, Geoffrey Brock. Dirige per l’Asociación Zibaldone di Valencia una collana di poesia italiana contemporanea in traduzione spagnola. Dal 1995 ha collaborato all’Annuario di Poesia fondato da Giorgio Manacorda, che ha curato dal 2006 al 2012. Autore di cinque antologie poetiche, ha contribuito alle pagine culturali del «Sole 24 Ore» ed è tra gli autori della rivista «L’età del ferro».
RASSEGNA STAMPA
Il Foglio
Il Sole 24 Ore
Paolo Febbraro
Poesia
200