Nella Roma degli anni Venti del Novecento, Barbara è una ragazza di quindici anni, fiera, ombrosa e dall’accesa fantasia, proveniente da una famiglia modesta; sua amica è Vittoria, sedicenne selvaggia ed entusiasta, figlia di un noto chirurgo ligure e nuovo arrivo nella scuola femminile dove Barbara studia per diventare maestra e dove Vittoria è stata inviata per limitare i danni di una vita di ozio e lusso. Tra le due protagoniste nasce un intenso legame rafforzato dalle estati ad Alassio, in Liguria, trascorse nella villa della famiglia di Vittoria. Tra vicende alterne – compresa una parentesi in Argentina di Vittoria – il legame tra le due ragazze cresce e si trasforma, condizionato dalle differenze dei loro temperamenti non meno che dagli imperativi che, silenziosamente, si impongono nella vita delle due giovani donne. Imperativi che Barbara e Vittoria confondono, per inconsapevolezza e innocenza, con istinti insopprimibili e con un destino a cui è vano opporsi. Primo tra tutti gli imperativi, l’amore fatale.
Marise Ferro
(Ventimiglia, 1905 – Sestri Levante, 1991) È stata scrittrice, traduttrice di Simenon e Mauriac, Balzac e Proust, giornalista. Il suo primo romanzo, Disordine (1932), vinse il concorso per esordienti indetto da Arnoldo Mondadori, con cui intrattenne una fruttuosa collaborazione e che nel 1934 pubblicò Barbara, il suo secondo romanzo oggi qui riproposto, inizialmente censurato dal MinCulPop fascista e la cui vicenda editoriale la studiosa Francesca Sensini ricostruisce nel suo testo introduttivo. Nel 1934
sposò Guido Piovene ma il matrimonio finì; nel 1941 conobbe Carlo Bo che sposò nel 1963. Con La sconosciuta (1978), vinse il Premio Stresa per la Narrativa. Dell’autrice, Elliot ha già pubblicato La ragazza in giardino (2022) e La violenza (2023), entrambi a cura di Francesca Sensini.
Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.Ok
Marise Ferro – Barbara
19,00€
Introduzione di Francesca Sensini
Nella Roma degli anni Venti del Novecento, Barbara è una ragazza di quindici anni, fiera, ombrosa e dall’accesa fantasia, proveniente da una famiglia modesta; sua amica è Vittoria, sedicenne selvaggia ed entusiasta, figlia di un noto chirurgo ligure e nuovo arrivo nella scuola femminile dove Barbara studia per diventare maestra e dove Vittoria è stata inviata per limitare i danni di una vita di ozio e lusso. Tra le due protagoniste nasce un intenso legame rafforzato dalle estati ad Alassio, in Liguria, trascorse nella villa della famiglia di Vittoria. Tra vicende alterne – compresa una parentesi in Argentina di Vittoria – il legame tra le due ragazze cresce e si trasforma, condizionato dalle differenze dei loro temperamenti non meno che dagli imperativi che, silenziosamente, si impongono nella vita delle due giovani donne. Imperativi che Barbara e Vittoria confondono, per inconsapevolezza e innocenza, con istinti insopprimibili e con un destino a cui è vano opporsi. Primo tra tutti gli imperativi, l’amore fatale.
Marise Ferro
(Ventimiglia, 1905 – Sestri Levante, 1991) È stata scrittrice, traduttrice di Simenon e Mauriac, Balzac e Proust, giornalista. Il suo primo romanzo, Disordine (1932), vinse il concorso per esordienti indetto da Arnoldo Mondadori, con cui intrattenne una fruttuosa collaborazione e che nel 1934 pubblicò Barbara, il suo secondo romanzo oggi qui riproposto, inizialmente censurato dal MinCulPop fascista e la cui vicenda editoriale la studiosa Francesca Sensini ricostruisce nel suo testo introduttivo. Nel 1934
sposò Guido Piovene ma il matrimonio finì; nel 1941 conobbe Carlo Bo che sposò nel 1963. Con La sconosciuta (1978), vinse il Premio Stresa per la Narrativa. Dell’autrice, Elliot ha già pubblicato La ragazza in giardino (2022) e La violenza (2023), entrambi a cura di Francesca Sensini.
Marise Ferro
Scatti
306