Casalinga frustrata sulla soglia dei quaranta, Stacey ha quattro figli, un marito disattento e una vita noiosa in un sobborgo noioso. Anche la sua cultura lascia parecchio a desiderare, così come il suo aspetto fisico che non conserva traccia della giovinezza. Ogni volta che si guarda allo specchio non può non chiedersi: dove è finita la ragazza allegra e avventurosa che amava tanto ballare? A questa domanda – sottofondo delle sue giornate – Stacey si premura di rispondere con generosi gin tonic e un umorismo cinico che caratterizza ogni suo pensiero e azione. Da questo nucleo di bruciante insoddisfazione, presto divampa un fuoco capace di spazzare via tutto: il desiderio per un uomo più giovane la conduce verso la riconquista di uno spazio di libertà che pensava perduto. Considerata maestra e ispiratrice di scrittura da Alice Munro e Margaret Atwood, Laurence ritrae con stile impareggiabile e massimo umorismo il destino di generazioni di donne sacrificate al culto della famiglia come unica possibilità di realizzazione femminile. Impossibile non parteggiare per la tragicomica protagonista il cui sarcasmo sembra risuonare in controcanto con il Barney di Mordecai Richler, autore coevo a Margaret Laurence e altro grande pilastro della letteratura canadese.
Margaret Laurence (1926-1987)
Nata Jean Margaret Wemyss in una famiglia di origini scozzesi e irlandesi, cresce nella vasta e solitaria pianura canadese del Manitoba. Dopo un’infanzia costellata da lutti familiari, si diploma al college e sposa nello stesso anno John Laurence, dal quale ebbe due figli. Si trasferisce per alcuni anni in Africa al seguito
del marito da cui si separa nel 1969. Dopo una serie di scritti di ambientazione africana dà vita al celebre ciclo di Manawaka, cinque romanzi ambientati in una cittadina immaginaria che richiama quella d’origine, Neepawa, e che la consacrerà tra i massimi scrittori canadesi del XX secolo a fianco a Mordecai Richler.
Della serie fanno parte L’angelo di pietra (Elliot, 2022) e Custodi del fuoco, edito per la prima volta nel 1969 e candidato al Lost Man Booker Prize nel 2010. Nel 1973 si ritira a Lakefield, in Ontario, dove vivrà fino alla morte.
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Margaret Laurence – Custodi del fuoco
20,00€
Traduzione di Franca Pece
Casalinga frustrata sulla soglia dei quaranta, Stacey ha quattro figli, un marito disattento e una vita noiosa in un sobborgo noioso. Anche la sua cultura lascia parecchio a desiderare, così come il suo aspetto fisico che non conserva traccia della giovinezza. Ogni volta che si guarda allo specchio non può non chiedersi: dove è finita la ragazza allegra e avventurosa che amava tanto ballare? A questa domanda – sottofondo delle sue giornate – Stacey si premura di rispondere con generosi gin tonic e un umorismo cinico che caratterizza ogni suo pensiero e azione. Da questo nucleo di bruciante insoddisfazione, presto divampa un fuoco capace di spazzare via tutto: il desiderio per un uomo più giovane la conduce verso la riconquista di uno spazio di libertà che pensava perduto. Considerata maestra e ispiratrice di scrittura da Alice Munro e Margaret Atwood, Laurence ritrae con stile impareggiabile e massimo umorismo il destino di generazioni di donne sacrificate al culto della famiglia come unica possibilità di realizzazione femminile. Impossibile non parteggiare per la tragicomica protagonista il cui sarcasmo sembra risuonare in controcanto con il Barney di Mordecai Richler, autore coevo a Margaret Laurence e altro grande pilastro della letteratura canadese.
Margaret Laurence (1926-1987)
Nata Jean Margaret Wemyss in una famiglia di origini scozzesi e irlandesi, cresce nella vasta e solitaria pianura canadese del Manitoba. Dopo un’infanzia costellata da lutti familiari, si diploma al college e sposa nello stesso anno John Laurence, dal quale ebbe due figli. Si trasferisce per alcuni anni in Africa al seguito
del marito da cui si separa nel 1969. Dopo una serie di scritti di ambientazione africana dà vita al celebre ciclo di Manawaka, cinque romanzi ambientati in una cittadina immaginaria che richiama quella d’origine, Neepawa, e che la consacrerà tra i massimi scrittori canadesi del XX secolo a fianco a Mordecai Richler.
Della serie fanno parte L’angelo di pietra (Elliot, 2022) e Custodi del fuoco, edito per la prima volta nel 1969 e candidato al Lost Man Booker Prize nel 2010. Nel 1973 si ritira a Lakefield, in Ontario, dove vivrà fino alla morte.
Margaret Laurence
Scatti
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