LA LINGUA È, PIÙ O MENO, LA PATRIA DEL POETA…
Questa luna tranquilla,
questo lieve rumore di città notturne,
un tavolo senza orario
e diversi veri amici.
I miei amici scrivono, compongono canzoni, dipingono.
La notte e l’allegria sono parole.
L’alcool, la lealtà, l’irriverenza,
la libertà, la storia, sono sempre parole,
soltanto parole.
Ma io non dimentico
che la lingua è la patria del poeta.
Luis García Montero è nato a Granada nel 1958 ed è titolare della cattedra di Letteratura spagnola Federico García Lorca nell’Università della città. I suoi libri di poesia, tradotti nelle più importanti lingue europee, riuniti in Poesía completa (1980-2015), Barcelona, Tusquets, hanno ottenuto i maggiori riconoscimenti nazionali, come il Premio Adonáis (1982), il Premio Loewe (1994), il Premio Nacional de Literatura (1994) e il Premio Nacional de la Crítica (2003). García Montero è anche autore di opere di narrativa: Mañana será lo que Dios quiera (2009), una biografia romanzata del poeta Ángel González, premiata come Libro del Premio de Libreros de Madrid, No me cuentes tu vida (2012), e ancora Alguien dice tu nombre (2014). Tra i più recenti contributi si ricorda il libro delle prose poetiche Balada en la muerte de la poesía (2016) e la raccolta di versi A puerta cerrada (2017). Importante è ancora il contributo critico dei suoi saggi; tra i quali, Poesía, cuartel de invierno (1988), Confesiones poéticas (1993), El realismo singular (1993), Aguas territoriales (1996), La casa del jacobino (2003), Los dueños del vacío (2006), Un velero bergantín. Defensa de la literatura (2014) e il più recente Un lector llamado Federico García Lorca (2016). Nel 2018 è nominato Presidente dell’Istituto Cervantes di Madrid.
Gabriele Morelli, già professore ordinario di Lingua e Letteratura spagnola presso l’Università di Bergamo, è studioso della Generazione del ’27, ai cui autori ha dedicato numerosi saggi e libri, riuniti in parte in La Generación del 27 y su modernidad (nota di Carlos Bousoño, Málaga, 2007). Ugualmente si è interessato al tema dell’avanguardia in Trent’anni di avanguardia spagnola (Milano, 1988), e Ludus: gioco, sport, cinema nell’avanguardia spagnola (Milano, 1994), poi tradotti in spagnolo. Analogo interesse ha dedicato a Vicente Huidobro e Pablo Neruda; di quest’ultimo ha curato le edizioni di Veinte poemas de amor… (Madrid, 2008), Cartas de amor (Madrid, 2015) e Poesía política, prologo di Jorge Edwards (Madrid, 2018). Alla poesia spagnola contemporanea appartengono i manuali Letteratura spagnola del Novecento (Milano, 2007), Poesia spagnola del Novecento. La Generazione del ’50 (Firenze, 2008), la monografia García Lorca, (Roma, 2016) e numerose esegesi e traduzioni di autori moderni.
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Luis García Montero – Un inverno mio
17,50€
Traduzione e cura di Gabriele Morelli
LA LINGUA È, PIÙ O MENO, LA PATRIA DEL POETA…
Questa luna tranquilla,
questo lieve rumore di città notturne,
un tavolo senza orario
e diversi veri amici.
I miei amici scrivono, compongono canzoni, dipingono.
La notte e l’allegria sono parole.
L’alcool, la lealtà, l’irriverenza,
la libertà, la storia, sono sempre parole,
soltanto parole.
Ma io non dimentico
che la lingua è la patria del poeta.
Luis García Montero è nato a Granada nel 1958 ed è titolare della cattedra di Letteratura spagnola Federico García Lorca nell’Università della città. I suoi libri di poesia, tradotti nelle più importanti lingue europee, riuniti in Poesía completa (1980-2015), Barcelona, Tusquets, hanno ottenuto i maggiori riconoscimenti nazionali, come il Premio Adonáis (1982), il Premio Loewe (1994), il Premio Nacional de Literatura (1994) e il Premio Nacional de la Crítica (2003). García Montero è anche autore di opere di narrativa: Mañana será lo que Dios quiera (2009), una biografia romanzata del poeta Ángel González, premiata come Libro del Premio de Libreros de Madrid, No me cuentes tu vida (2012), e ancora Alguien dice tu nombre (2014). Tra i più recenti contributi si ricorda il libro delle prose poetiche Balada en la muerte de la poesía (2016) e la raccolta di versi A puerta cerrada (2017). Importante è ancora il contributo critico dei suoi saggi; tra i quali, Poesía, cuartel de invierno (1988), Confesiones poéticas (1993), El realismo singular (1993), Aguas territoriales (1996), La casa del jacobino (2003), Los dueños del vacío (2006), Un velero bergantín. Defensa de la literatura (2014) e il più recente Un lector llamado Federico García Lorca (2016). Nel 2018 è nominato Presidente dell’Istituto Cervantes di Madrid.
Gabriele Morelli, già professore ordinario di Lingua e Letteratura spagnola presso l’Università di Bergamo, è studioso della Generazione del ’27, ai cui autori ha dedicato numerosi saggi e libri, riuniti in parte in La Generación del 27 y su modernidad (nota di Carlos Bousoño, Málaga, 2007). Ugualmente si è interessato al tema dell’avanguardia in Trent’anni di avanguardia spagnola (Milano, 1988), e Ludus: gioco, sport, cinema nell’avanguardia spagnola (Milano, 1994), poi tradotti in spagnolo. Analogo interesse ha dedicato a Vicente Huidobro e Pablo Neruda; di quest’ultimo ha curato le edizioni di Veinte poemas de amor… (Madrid, 2008), Cartas de amor (Madrid, 2015) e Poesía política, prologo di Jorge Edwards (Madrid, 2018). Alla poesia spagnola contemporanea appartengono i manuali Letteratura spagnola del Novecento (Milano, 2007), Poesia spagnola del Novecento. La Generazione del ’50 (Firenze, 2008), la monografia García Lorca, (Roma, 2016) e numerose esegesi e traduzioni di autori moderni.
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Lampi
10/01/2019
2019