Sono usciti vivi da Auschwitz-Birkenau, Mauthausen, Dora, Ebensee, Dachau, Buchenwald, Ravensbrück, Bergen Belsen nonostante il lavoro forzato, la fame, il freddo, le botte, gli esperimenti, gli appelli, le selezioni, le marce. Tutti loro, all?epoca adolescenti, richiamano alla memoria l?istante in cui sono stati separati dai loro genitori, l?ultimo abbraccio, i baci e le urla. E poi l?inferno: quando tennero lo sguardo fisso sui piedi per non vedere, quando videro i soldati giocare al tirassegno con i bambini, quando videro i compagni di prigionia morire a pochi minuti dalla liberazione, quando non furono creduti al loro ritorno a casa. Tra le testimonianze raccolte da Anna Segre e Gloria Pavoncello ci sono ebrei catturati in Italia, a Fiume, a Rodi, in Grecia, in Ungheria, in Libia, oppositori politici e militari sconfitti, ci sono le loro voci in presa diretta che scavano nella memoria per restituirci non l?accurata ricostruzione storica di quegli eventi, ma gli istanti in cui persero la loro innocenza. Oggi, a distanza di oltre sessant?anni, queste parole sono un documento prezioso, l?ultima prova tangibile di una crudeltà che non dobbiamo dimenticare. Quando il ricordo dello sterminio nazista sarà affidato esclusivamente ai libri di storia, ai documenti, alle foto, ciascuno di noi non dovrà permettere che ?la Shoah faccia la stessa fine delle guerre puniche, che se ne parli senza emozione?.
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Sono usciti vivi da Auschwitz-Birkenau, Mauthausen, Dora, Ebensee, Dachau, Buchenwald, Ravensbrück, Bergen Belsen nonostante il lavoro forzato, la fame, il freddo, le botte, gli esperimenti, gli appelli, le selezioni, le marce. Tutti loro, all?epoca adolescenti, richiamano alla memoria l?istante in cui sono stati separati dai loro genitori, l?ultimo abbraccio, i baci e le urla. E poi l?inferno: quando tennero lo sguardo fisso sui piedi per non vedere, quando videro i soldati giocare al tirassegno con i bambini, quando videro i compagni di prigionia morire a pochi minuti dalla liberazione, quando non furono creduti al loro ritorno a casa. Tra le testimonianze raccolte da Anna Segre e Gloria Pavoncello ci sono ebrei catturati in Italia, a Fiume, a Rodi, in Grecia, in Ungheria, in Libia, oppositori politici e militari sconfitti, ci sono le loro voci in presa diretta che scavano nella memoria per restituirci non l?accurata ricostruzione storica di quegli eventi, ma gli istanti in cui persero la loro innocenza. Oggi, a distanza di oltre sessant?anni, queste parole sono un documento prezioso, l?ultima prova tangibile di una crudeltà che non dobbiamo dimenticare. Quando il ricordo dello sterminio nazista sarà affidato esclusivamente ai libri di storia, ai documenti, alle foto, ciascuno di noi non dovrà permettere che ?la Shoah faccia la stessa fine delle guerre puniche, che se ne parli senza emozione?.
Anna Segre (cur.)
Anna Segre (cur.)
2010
Antidoti
219