Max Reddick è un afroamericano, un romanziere, giornalista e scrittore di discorsi presidenziali. Malato terminale, torna in Europa per l’ultima volta per saldare un vecchio debito con la sua ex moglie olandese, Margrit, e per partecipare al funerale del suo amico Harry Ames. Ad Amsterdam, tra le carte di Harry (ricalcato sul celebre scrittore afroamericano Richard Wright) scopre dei documenti segreti governativi dal contenuto esplosivo. Scopre così il piano King Alfred, un progetto di genocidio da attuare in caso di disordini razziali per sterminare le minoranze. Max ha vissuto da sempre nella paranoia che tutti fossero razzisti. Ma cosa accade nella vita di un uomo quando scopre che la sua paranoia è fondata? Con questa bomba a orologeria tra le mani, Max dovrà fare di tutto per consegnare questi documenti nelle mani dell’unico uomo che potrebbe aiutarlo. L’uomo che gridò io sono venne accolto come un capolavoro nel 1967; pochi romanzi hanno saputo offuscare in modo così audace i confini tra realtà e finzione – molti lettori credettero che il piano King Alfred fosse vero, anche a causa di una audace strategia di marketing, attualissima in un’epoca di fake news – denunciando le ipocrisie della società bianca americana ma anche del movimento dei diritti civili. Il tutto, al ritmo di un thriller internazionale e di un caustico romanzo distopico, tra le cui pagine si possono incontrare i ritratti al vetriolo di Martin Luther King e Malcolm X, e impietose analisi dell’intellighenzia newyorchese del dopoguerra.
JOHN A. WILLIAMS Nato nel 1925 in Mississippi in una famiglia della classe operaia. Visse la sua infanzia a Syracuse, New York. Dopo un’esperienza in Marina durante la Seconda Guerra Mondiale, studiò giornalismo e divenne corrispondente europeo per le riviste «Ebony» e «Jet» e occupandosi di Africa per «Newsweek». Pubblicò più di venti libri di narrativa e saggistica tra cui The Angry Ones e Click Song con cui vinse l’American Book Award nel 1982. Nel 1962 venne annunciato come vincitore del Prix de Rome, ma quando si recò a ritirarlo, a seguito del colloquio con la giuria, il premio non gli venne assegnato. L’uomo che gridò io sono, del 1967, è considerato il suo capolavoro. È morto nel 2015 in New Jersey.
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John A. Williams – L’uomo che gridò io sono
22,00€
Introduzione di Merve Emre
Prefazione di Ishmael Reed
Traduzione di Massimo Ferraris
Max Reddick è un afroamericano, un romanziere, giornalista e scrittore di discorsi presidenziali. Malato terminale, torna in Europa per l’ultima volta per saldare un vecchio debito con la sua ex moglie olandese, Margrit, e per partecipare al funerale del suo amico Harry Ames. Ad Amsterdam, tra le carte di Harry (ricalcato sul celebre scrittore afroamericano Richard Wright) scopre dei documenti segreti governativi dal contenuto esplosivo. Scopre così il piano King Alfred, un progetto di genocidio da attuare in caso di disordini razziali per sterminare le minoranze. Max ha vissuto da sempre nella paranoia che tutti fossero razzisti. Ma cosa accade nella vita di un uomo quando scopre che la sua paranoia è fondata? Con questa bomba a orologeria tra le mani, Max dovrà fare di tutto per consegnare questi documenti nelle mani dell’unico uomo che potrebbe aiutarlo.
L’uomo che gridò io sono venne accolto come un capolavoro nel 1967; pochi romanzi hanno saputo offuscare in modo così audace i confini tra realtà e finzione – molti lettori credettero che il piano King Alfred fosse vero, anche a causa di una audace strategia di marketing, attualissima in un’epoca di fake news – denunciando le ipocrisie della società bianca americana ma anche del movimento dei diritti civili. Il tutto, al ritmo di un thriller internazionale e di un caustico romanzo distopico, tra le cui pagine si possono incontrare i ritratti al vetriolo di Martin Luther King e Malcolm X, e impietose analisi dell’intellighenzia newyorchese del dopoguerra.
JOHN A. WILLIAMS
Nato nel 1925 in Mississippi in una famiglia della classe operaia. Visse la sua infanzia a Syracuse, New York. Dopo un’esperienza in Marina durante la Seconda Guerra Mondiale, studiò giornalismo e divenne corrispondente europeo per le riviste «Ebony» e «Jet» e occupandosi di Africa per «Newsweek». Pubblicò più di venti libri di narrativa e saggistica tra cui The Angry Ones e Click Song con cui vinse l’American Book Award nel 1982. Nel 1962 venne annunciato come vincitore del Prix de Rome, ma quando si recò a ritirarlo, a seguito del colloquio con la giuria, il premio non gli venne assegnato. L’uomo che gridò io sono, del 1967, è considerato il suo capolavoro. È morto nel 2015 in New Jersey.
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