Il titolo e il nome dell?autore sembrano condurci in atmosfere piu sudamericane che italiane, invece dietro lo pseudonimo di Alarico Casse si nasconde sicuramente una donna italiana, sulla cui identita pero non esistono ancora certezze. Una donna con un nome da uomo che di se raccontava ?Mi piacciono le giraffe, i tucani e i pesci d?acquario?, e che in questi racconti sa narrare con estrema maestria situazioni del quotidiano che mettono in scena miserie e virtu dei protagonisti. Incontriamo cosi la disperazione di una madre a cui hanno ucciso il figlio, la curiosita della bambina Isabella che guarda con ammirazione una signora intenta a scrivere a macchina, o ancora l?ometto pauroso che non riesce neanche ad attraversare le strade trafficate di una rumorosa Roma anni Sessanta, messo all?angolo come un topo?
Alarico Cassé
«Io? Io scrivo racconti. Le altre cose che faccio, i libri che leggo, le musiche che ascolto, la vita che vivo, le persone che amo mi rifiuto di concederle. Scrivere e gia una concessione cosi vasta e completa del proprio io interno, che ho bisogno di difendermi rifiutando i dati esterni di me»
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Il titolo e il nome dell?autore sembrano condurci in atmosfere piu sudamericane che italiane, invece dietro lo pseudonimo di Alarico Casse si nasconde sicuramente una donna italiana, sulla cui identita pero non esistono ancora certezze. Una donna con un nome da uomo che di se raccontava ?Mi piacciono le giraffe, i tucani e i pesci d?acquario?, e che in questi racconti sa narrare con estrema maestria situazioni del quotidiano che mettono in scena miserie e virtu dei protagonisti. Incontriamo cosi la disperazione di una madre a cui hanno ucciso il figlio, la curiosita della bambina Isabella che guarda con ammirazione una signora intenta a scrivere a macchina, o ancora l?ometto pauroso che non riesce neanche ad attraversare le strade trafficate di una rumorosa Roma anni Sessanta, messo all?angolo come un topo?
Alarico Cassé
«Io? Io scrivo racconti. Le altre cose che faccio, i libri che leggo, le musiche che ascolto, la vita che vivo, le persone che amo mi rifiuto di concederle. Scrivere e gia una concessione cosi vasta e completa del proprio io interno, che ho bisogno di difendermi rifiutando i dati esterni di me»
Alarico Cassé
2017
Novecento italiano
256