Il Cile è una terra cantata dai poeti. Pensiamo a Gabriela Mistral e Pablo Neruda, glorie letterarie del paese, che hanno fatto conoscere al mondo splendori e miserie di una patria che si estende dalla cordigliera andina fino alla Terra del Fuoco. Anche Santiago Elordi dedica alla propria terra il suo ultimo libro di versi, Gli inglesi del Sudamerica, ma il suo canto non ha nulla della nostalgia e del trasporto di tanta lirica tradizionale. E non ha neppure nulla delle vecchie e nuove avanguardie né delle mode ultime. La sua è una poesia scanzonata, una satira disincantata nei confronti della società del suo paese, di velleitari inglesi che si credono il centro dell?impero ma sono spesso ai margini, non solo geografici, dell?intero continente. Una serie di ritratti, personaggi e categorie umane che delineano un panorama frastagliato e sghembo, di cui fa parte l?autore stesso.
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Il Cile è una terra cantata dai poeti. Pensiamo a Gabriela Mistral e Pablo Neruda, glorie letterarie del paese, che hanno fatto conoscere al mondo splendori e miserie di una patria che si estende dalla cordigliera andina fino alla Terra del Fuoco. Anche Santiago Elordi dedica alla propria terra il suo ultimo libro di versi, Gli inglesi del Sudamerica, ma il suo canto non ha nulla della nostalgia e del trasporto di tanta lirica tradizionale. E non ha neppure nulla delle vecchie e nuove avanguardie né delle mode ultime. La sua è una poesia scanzonata, una satira disincantata nei confronti della società del suo paese, di velleitari inglesi che si credono il centro dell?impero ma sono spesso ai margini, non solo geografici, dell?intero continente. Una serie di ritratti, personaggi e categorie umane che delineano un panorama frastagliato e sghembo, di cui fa parte l?autore stesso.
Santiago Elordi
Santiago Elordi
2016
Poesia
192