Ne Il campo degli americani, che comprende testi scritti dall’autore negli ultimi quindici anni, un variegato scenario esistenziale si svela alla luce della poesia: gli affetti familiari, il paesaggio umano della provincia e della città, le vite sradicate dei migranti, i luoghi disabitati in cui l’umano si assottiglia, persino le musiche amate (la rivoluzione estetica del new thing) diventano chiavi di volta di una ricerca di significati profondi che oltrepassano l’io senza tuttavia negarlo. Nella raccolta non c’è una struttura rigida, ogni movimento è legato a un’occasione di vita concreta e si snoda tramite una notevole ricchezza di registri. Non manca l’inquietudine, l’oscuro presentire di uno scacco, ma non c’è compiacimento o indulgenza, a prevalere sono sempre il canto e la dolcezza, cifra di fondo dell’opera.
GIOVANNI BURALI D’AREZZO è nato nel 1973. Nel 2005 ha fatto parte dell’antologia Samizdat. Giovani poeti d’oggi, curata da Giorgio Manacorda. Nel 2009 ha pubblicato la silloge poetica Poemetti Occidentali. A metà strada fra scrittura saggistica e narrativa sono i suoi lavori Pescatori di sirene (2012) e Il sacrificio dei giovani lecci (2015). Nel 2016 ha pubblicato le prose di Goodbye Gramsci (Carabba Editore).
Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.Ok
Giovanni Burali d’Arezzo – Il campo degli americani
16,50€
Ne Il campo degli americani, che comprende testi scritti dall’autore negli ultimi quindici anni, un variegato scenario esistenziale si svela alla luce della poesia: gli affetti familiari, il paesaggio umano della provincia e della città, le vite sradicate dei migranti, i luoghi disabitati in cui l’umano si assottiglia, persino le musiche amate (la rivoluzione estetica del new thing) diventano chiavi di volta di una ricerca di significati profondi che oltrepassano l’io senza tuttavia negarlo. Nella raccolta non c’è una struttura rigida, ogni movimento è legato a un’occasione di vita concreta e si snoda tramite una notevole ricchezza di registri. Non manca l’inquietudine, l’oscuro presentire di uno scacco, ma non c’è compiacimento o indulgenza, a prevalere sono sempre il canto e la dolcezza, cifra di fondo dell’opera.
GIOVANNI BURALI D’AREZZO è nato nel 1973. Nel 2005 ha fatto parte dell’antologia Samizdat. Giovani poeti d’oggi, curata da Giorgio Manacorda. Nel 2009 ha pubblicato la silloge poetica Poemetti Occidentali. A metà strada fra scrittura saggistica e narrativa sono i suoi lavori Pescatori di sirene (2012) e Il sacrificio dei giovani lecci (2015). Nel 2016 ha pubblicato le prose di Goodbye Gramsci (Carabba Editore).
Poesia
80
22/07/2019
Giovanni Burali d'Arezzo