Tra gli scrittori italiani riscoperti a distanza di anni, nessuno è rilevante quanto Federigo Tozzi. Se in vita era sodale di Luigi Pirandello e Giuseppe Antonio Borgese, dopo la morte è rimasto nella torma degli autori “trascurabili”, di chi ha pubblicato poco e disordinatamente. Oggi, proprio con Pirandello e con Verga, Tozzi è ritenuto il più grande novelliere dei primi ottant’anni dell’Italia unita. I saggi raccolti in Come leggo io sono un’introduzione e un compendio della sua poetica, tanto di scrittore quanto di lettore. Con tono squillante, e senza tema di perentorietà, impone la propria idea di letteratura; denuncia i perversi meccanismi editoriali, che inseguono e alimentano le mode; rivolge accuse alla critica letteraria, che dalle pagine morte dei manuali rende «antipatiche anche le cose più degne dell’immortalità». E, non ultimo, dispensa consigli ai giovani scrittori, soprattutto a quelli che si sentono «nati con l’esperienza dei vecchi», perché non si sollazzino in «esercizi di calligrafia».
FEDERIGO TOZZI
Nacque a Siena nel 1883. La sua opera, pubblicata in parte postuma, conta tre raccolte di racconti e cinque romanzi, tra cui Il podere e Con gli occhi chiusi (adattato al cinema da Francesca Archibugi nel 1994). Morì a Roma il 21 marzo del 1920.
Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.Ok
Federigo Tozzi – Come leggo io. E altri scritti
7,50€
Introduzione di Arnaldo Colasanti
21 marzo 2020 – 100 anni dalla morte di Federigo Tozzi
Tra gli scrittori italiani riscoperti a distanza di anni, nessuno è rilevante quanto Federigo Tozzi. Se in vita era sodale di Luigi Pirandello e Giuseppe Antonio Borgese, dopo la morte è rimasto nella torma degli autori “trascurabili”, di chi ha pubblicato poco e disordinatamente. Oggi, proprio con Pirandello e con Verga, Tozzi è ritenuto il più grande novelliere dei primi ottant’anni dell’Italia unita. I saggi raccolti in Come leggo io sono un’introduzione e un compendio della sua poetica, tanto di scrittore quanto di lettore. Con tono squillante, e senza tema di perentorietà, impone la propria idea di letteratura; denuncia i perversi meccanismi editoriali, che inseguono e alimentano le mode; rivolge accuse alla critica letteraria, che dalle pagine morte dei manuali rende «antipatiche anche le cose più degne dell’immortalità». E, non ultimo, dispensa consigli ai giovani scrittori, soprattutto a quelli che si sentono «nati con l’esperienza dei vecchi», perché non si sollazzino in «esercizi di calligrafia».
FEDERIGO TOZZI
Nacque a Siena nel 1883. La sua opera, pubblicata in parte postuma, conta tre raccolte di racconti e cinque romanzi, tra cui Il podere e Con gli occhi chiusi (adattato al cinema da Francesca Archibugi nel 1994). Morì a Roma il 21 marzo del 1920.
Rassegna stampa
–Il Giornale
–Il Foglio
–Il Mattino
–Avvenire
–Corriere della Sera La Lettura
–Libero
–Sette
Lampi
60
Federigo Tozzi
27/02/2020