Un nuovo romanzo ambientato nell’ormai mitica Telévras, comunità immaginaria nel cuore dell’Ogliastra, sulle note di una splendida canzone di Claudia Aru (https://bit.ly/2KQkdYO)
«Ormai il Cannonau aveva quasi esaurito il compito – per il quale gli uomini nati in quella terra l’avevano creato, protetto, cresciuto, viziato e coccolato per omnia saecula saeculorum, tramandando di padre in figlio, di generazione in generazione il culto per quel vitigno piccolo e sardo, brutto e cattivo -, che è quello di donare le sottili venature di follia indispensabili per uscire dalle secche della razionalità e dalla fenomenologia dello spirito: un sacrilegio, sì, proprio un’eresia, ma approvata da Dio in persona»
Nei giorni in cui l’ultima coda dell’estate lascia la Sardegna orientale, a Telévras una bambina di dieci anni sparisce nel nulla. Non parla, teme il latrato dei cani e le urla degli uomini, ed è nera, come i suoi genitori, venditori ambulanti di passaggio in terra sarda. Tutta la comunità si stringe solidale alla famiglia nelle ricerche: dal maresciallo Ettore Tigàssu al mitico centenario Aedo Pistis, fino agli sgangherati avventori della mescita del paese, devoti al vino Cannonau. Un microcosmo a cui il lettore avrà accesso a poco a poco insieme al personaggio dello “straniero”, al suo primo incontro (e scontro) culturale con la gente del posto: Ferruccio, milanese, che ha finito di scontare ventisei anni di prigione e deve riprendere confidenza con il mondo. Nel nuovo romanzo di Gesuino Némus ambientato nella immaginaria – e ormai leggendaria – Telévras, nel cuore dell’Ogliastra, il mistero si dipana percorrendo vie mai battute, itinerari irrazionali, in un baccanale di cibo, vino, gioia di vivere e tradizioni sacrileghe.
Gesuino Némus
È nato a Jerzu, in Sardegna, nell’entroterra dell’Ogliastra. Il suo romanzo d’esordio, La teologia del cinghiale (Elliot, 2015) ha vinto il Premio CAMPIELLO Opera Prima, il Premio Selezione BANCARELLA 2016, il Premio JOHN FANTE e 2016, il Premio letterario OSILO, il POP16 – Master in Editoria della Fondazione Mondadori ed è stato appena tradotto in Francia (Actes Sud, 2019) e in Germania (Eisele Verlag – Bücher, die begeistern – München, 2020). Con I bambini sardi non piangono mai(Elliot, 2016) ha vinto il Premio Franco Fedeli Miglior Poliziesco dell’anno. Nel 2017 Elliot ha pubblicato Ora pro locoe nel 2019 Il catechismo della pecora.
–La Nuova Sardegna – “L’eresia del Cannonau” vince il Premio Nazionale Vermentino
Presentazioni
14/11 Olbia
23/11 Festival Sanluri Legge
06/12 Piacenza Libreria Fahrenheit
07/12 “Più Libri Più Liberi” presentato da Stefania Parmeggiani
03/02 Gavardo per il Festival Giallo Garda presentato da Piergiorgio Pulixi
29/02 Incontro a Greve in Chianti come Finalista del XXXIII Premio Chianti
01/03 Libreria Becarelli di Siena presentato da Massimo Granchi
18-19-20 /03 Sardegna Alghero-Macomer-Cagliari
23/08 Gossena Liberevento Festival
«Come accade con le storie e la prosa trascinante di Némus, il mistero è solo il pretesto per raccontare la comunità di Telévras come metafora di tutti i tic e i luoghi comuni sulla cosiddetta sarditudine. Gesuino Némus si candida di questo passo ad essere il Barney Panofsky dei sardi» Fabrizio D’Esposito – Il Fatto Quotidiano
«Non è un giallo, ma vorrete ugualmente sapere come va a finire; non è una storia di eroi, ma non sarete meno coinvolti dai personaggi; non è più un folgorante esordio, quanto invece una piacevole conferma» Luca Mirarchi – L’Unione Sarda
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Gesuino Némus – L’eresia del Cannonau
16,50€
Un nuovo romanzo ambientato nell’ormai mitica Telévras, comunità immaginaria nel cuore dell’Ogliastra, sulle note di una splendida canzone di Claudia Aru (https://bit.ly/2KQkdYO)
«Ormai il Cannonau aveva quasi esaurito il compito – per il quale gli uomini nati in quella terra l’avevano creato, protetto, cresciuto, viziato e coccolato per omnia saecula saeculorum, tramandando di padre in figlio, di generazione in generazione il culto per quel vitigno piccolo e sardo, brutto e cattivo -, che è quello di donare le sottili venature di follia indispensabili per uscire dalle secche della razionalità e dalla fenomenologia dello spirito: un sacrilegio, sì, proprio un’eresia, ma approvata da Dio in persona»
Nei giorni in cui l’ultima coda dell’estate lascia la Sardegna orientale, a Telévras una bambina di dieci anni sparisce nel nulla. Non parla, teme il latrato dei cani e le urla degli uomini, ed è nera, come i suoi genitori, venditori ambulanti di passaggio in terra sarda. Tutta la comunità si stringe solidale alla famiglia nelle ricerche: dal maresciallo Ettore Tigàssu al mitico centenario Aedo Pistis, fino agli sgangherati avventori della mescita del paese, devoti al vino Cannonau. Un microcosmo a cui il lettore avrà accesso a poco a poco insieme al personaggio dello “straniero”, al suo primo incontro (e scontro) culturale con la gente del posto: Ferruccio, milanese, che ha finito di scontare ventisei anni di prigione e deve riprendere confidenza con il mondo. Nel nuovo romanzo di Gesuino Némus ambientato nella immaginaria – e ormai leggendaria – Telévras, nel cuore dell’Ogliastra, il mistero si dipana percorrendo vie mai battute, itinerari irrazionali, in un baccanale di cibo, vino, gioia di vivere e tradizioni sacrileghe.
Gesuino Némus
È nato a Jerzu, in Sardegna, nell’entroterra dell’Ogliastra. Il suo romanzo d’esordio, La teologia del cinghiale (Elliot, 2015) ha vinto il Premio CAMPIELLO Opera Prima, il Premio Selezione BANCARELLA 2016, il Premio JOHN FANTE e 2016, il Premio letterario OSILO, il POP16 – Master in Editoria della Fondazione Mondadori ed è stato appena tradotto in Francia (Actes Sud, 2019) e in Germania (Eisele Verlag – Bücher, die begeistern – München, 2020). Con I bambini sardi non piangono mai (Elliot, 2016) ha vinto il Premio Franco Fedeli Miglior Poliziesco dell’anno. Nel 2017 Elliot ha pubblicato Ora pro loco e nel 2019 Il catechismo della pecora.
Rassegna stampa
–La Nuova Sardegna
–Unione Sarda
–Il Fatto Quotidiano
–Thriller Nord
–Milano Nera
–Radio Capital “Cactus. Basta poca acqua”
–Corriere della Sera
–Libertà di Piacenza
–Gazzetta di Parma
–La Nuova Sardegna
-Finalista al Premio Chianti
-Proposto al PREMIO STREGA 2020 da Arnaldo Colasanti, qui la motivazione del critico letterario
-Presentazioni al Festival Liberevento La Nuova Sardegna / Unione Sarda
–Torneo di Repubblica Robinson p1 – p2
–La Nuova Sardegna – “L’eresia del Cannonau” vince il Premio Nazionale Vermentino
Presentazioni
14/11 Olbia
23/11 Festival Sanluri Legge
06/12 Piacenza Libreria Fahrenheit
07/12 “Più Libri Più Liberi” presentato da Stefania Parmeggiani
03/02 Gavardo per il Festival Giallo Garda presentato da Piergiorgio Pulixi
29/02 Incontro a Greve in Chianti come Finalista del XXXIII Premio Chianti
01/03 Libreria Becarelli di Siena presentato da Massimo Granchi
18-19-20 /03 Sardegna Alghero-Macomer-Cagliari
23/08 Gossena Liberevento Festival
«Come accade con le storie e la prosa trascinante di Némus, il mistero è solo il pretesto per raccontare la comunità di Telévras come metafora di tutti i tic e i luoghi comuni sulla cosiddetta sarditudine. Gesuino Némus si candida di questo passo ad essere il Barney Panofsky dei sardi» Fabrizio D’Esposito – Il Fatto Quotidiano
«Non è un giallo, ma vorrete ugualmente sapere come va a finire; non è una storia di eroi, ma non sarete meno coinvolti dai personaggi; non è più un folgorante esordio, quanto invece una piacevole conferma» Luca Mirarchi – L’Unione Sarda
Raggi
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Gesuino Némus
14/11/2019