Siete scampati alla guerra, alla fame, ai pericoli dei viaggi clandestini. Adesso che siete finalmente in un luogo dove forse avrete qualche possibilità di rifarvi una vita, dovete però convincere una commissione di estranei che avete avuto valide ragioni per sopportare tutto ciò. A Ismail, un ragazzo gambiano, non hanno creduto, e adesso gira con un pezzo di carta in tasca nel quale si attesta che la sua storia non è plausibile. Ma perché, si chiede Ismail? Quali caratteristiche deve avere il racconto di una vita perché appaia convincente? La stessa domanda se la pone Elvira, una scrittrice italo-bosniaca, arrivata in Italia vent’anni prima di lui. Dal dipanarsi delle loro vicende, nasce il racconto – sul filo dell’assurdo – dell’imprevedibile violenza della burocrazia. Muovendosi tra scomparse, nostalgie e rabbia, con l’ostinato desiderio di salvaguardare la propria dignità e sfuggire allo stereotipo dell’immigrato, i due protagonisti riflettono, non senza ironia, sul potere che traccia il confine tra verità incredibili e finzioni accettabili senza considerare che la vita troppo spesso supera di gran lunga la fantasia.
ELVIRA MUJCIC
Autrice italo-bosniaca, è nata nel 1980 in Serbia e vive a Roma. Interprete e traduttrice, ha pubblicato i libri Al di là del caos. Cosa rimane dopo Srebrenica, E se Fuad avesse avuto la dinamite?, Sarajevo. La storia di un piccolo tradimento e La lingua di Ana. Chi sei quando perdi radici e parole? per Infinito edizioni. Per Elliot è apparso nel 2016 Dieci prugne ai fascisti, vincitore del Premio Anima e in via di traduzione in Germania.
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Elvira Mujcic – Consigli per essere un bravo immigrato
12,50€
Siete scampati alla guerra, alla fame, ai pericoli dei viaggi clandestini. Adesso che siete finalmente in un luogo dove forse avrete qualche possibilità di rifarvi una vita, dovete però convincere una commissione di estranei che avete avuto valide ragioni per sopportare tutto ciò. A Ismail, un ragazzo gambiano, non hanno creduto, e adesso gira con un pezzo di carta in tasca nel quale si attesta che la sua storia non è plausibile. Ma perché, si chiede Ismail? Quali caratteristiche deve avere il racconto di una vita perché appaia convincente? La stessa domanda se la pone Elvira, una scrittrice italo-bosniaca, arrivata in Italia vent’anni prima di lui. Dal dipanarsi delle loro vicende, nasce il racconto – sul filo dell’assurdo – dell’imprevedibile violenza della burocrazia. Muovendosi tra scomparse, nostalgie e rabbia, con l’ostinato desiderio di salvaguardare la propria dignità e sfuggire allo stereotipo dell’immigrato, i due protagonisti riflettono, non senza ironia, sul potere che traccia il confine tra verità incredibili e finzioni accettabili senza considerare che la vita troppo spesso supera di gran lunga la fantasia.
ELVIRA MUJCIC
Autrice italo-bosniaca, è nata nel 1980 in Serbia e vive a Roma. Interprete e traduttrice, ha pubblicato i libri Al di là del caos. Cosa rimane dopo Srebrenica, E se Fuad avesse avuto la dinamite?, Sarajevo. La storia di un piccolo tradimento e La lingua di Ana. Chi sei quando perdi radici e parole? per Infinito edizioni. Per Elliot è apparso nel 2016 Dieci prugne ai fascisti, vincitore del Premio Anima e in via di traduzione in Germania.
Rassegna stampa
–Il Fatto Quotidiano
–Robinson La Repubblica
–Gli stati generali
–Globalist
–Radio Tre RAI Fahrenheit
–Vanity Fair
–Il Mattino
–Le Monde diplomatique
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Scatti
Elvira Mujcic
02/05/2019