Saverio ha undici anni nel 1922, quando la sua famiglia, i Cavallara, mossa dalle promesse del Duce, parte dalla Puglia per “marciare su Roma”, nella speranza di potersi riscattare dalla miseria. Ma arrivati nella Capitale finiscono in una delle tante squallide borgate, tra baracche e cani randagi, dove ad aspettarli c’è solo la faccia grottesca, circense, “ciccilla”, di un’Italia credulona e che ha messo il futuro del Paese in mano al regime. Con questo romanzo, Antonio Camarca, grazie a un romanesco vernacolare e a una satira sfacciata e pungente, degni della romanità colta di Belli, Trilussa ma anche del miglior Alberto Sordi, tinteggia l’assurdità di un Paese ignorante, smargiasso e credulone di cui il fascismo non fu che lo specchio fedele.
ANTONIO CAMARCA
Nato a Foggia nel 1916, trascorse infanzia e adolescenza a Roma. Fu oppositore del regime, e passò alcuni anni in Eritrea, dove il padre era funzionario coloniale. Dopo essere stato fatto prigioniero in Kenya, riuscì a tornare in Italia nel ’47 e si dedicò alla pittura. Fece il fruttivendolo, il facchino, il caldarrostaio, il pescatore di anguille e molti altri lavori. La prima edizione di Marciavano i don Ciccilli fu pubblicata da Longanesi nel 1970.
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Antonio Camarca – Marciavano i don Ciccilli
17,50€
Saverio ha undici anni nel 1922, quando la sua famiglia, i Cavallara, mossa dalle promesse del Duce, parte dalla Puglia per “marciare su Roma”, nella speranza di potersi riscattare dalla miseria. Ma arrivati nella Capitale finiscono in una delle tante squallide borgate, tra baracche e cani randagi, dove ad aspettarli c’è solo la faccia grottesca, circense, “ciccilla”, di un’Italia credulona e che ha messo il futuro del Paese in mano al regime. Con questo romanzo, Antonio Camarca, grazie a un romanesco vernacolare e a una satira sfacciata e pungente, degni della romanità colta di Belli, Trilussa ma anche del miglior Alberto Sordi, tinteggia l’assurdità di un Paese ignorante, smargiasso e credulone di cui il fascismo non fu che lo specchio fedele.
ANTONIO CAMARCA
Nato a Foggia nel 1916, trascorse infanzia e adolescenza a Roma. Fu oppositore del regime, e passò alcuni anni in Eritrea, dove il padre era funzionario coloniale. Dopo essere stato fatto prigioniero in Kenya, riuscì a tornare in Italia nel ’47 e si dedicò alla pittura. Fece il fruttivendolo, il facchino, il caldarrostaio, il pescatore di anguille e molti altri lavori. La prima edizione di Marciavano i don Ciccilli fu pubblicata da Longanesi nel 1970.
Antonio Camarca
Raggi
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