Esponente di spicco della generazione di poeti degli anni Sessanta, Ana Blandiana ha saputo recuperare la grande tradizione della lirica romena novecentesca – Tudor Arghezi, George Bacovia, Ion Barbu, e in particolare Lucian Blaga con i suoi Poemi della luce – per la particolare consonanza espressiva. Dopo la lunga letargia estetica che ha segnato l’“ossessivo decennio” stalinista, la generazione neomodernista di Nichita Stanescu, Ana Blandiana, Ileana Malancoiu e Marin Sorescu ha militato per la rifondazione del senso, ripristinando un fertile dialogo con i lettori di poesia autentica. Il pubblico italiano ha saputo apprezzare la delicata sensibilità della sua scrittura a partire dalla fortunata antologia Un tempo gli alberi avevano occhi, a cura di Biancamaria Frabotta e Bruno Mazzoni, seguita dal più recente La mia Patria A4 curato da Mauro Barindi.
Ana Blandiana
Nata Otilia Valeria Coman a Timisoara nel 1942, si è laureata in filologia romanza all’Università di Cluj. Tra le molte iniziative di cui è stata promotrice, nel 1990 ha rifondato il PEN Club romeno, in seguito ha dato vita al movimento “Alleanza Civica” e ha creato insieme al marito Romulus Rusan, giornalista e scrittore, il “Memoriale delle vittime del comunismo e della resistenza”. È membro dell’Accademia Europea di Poesia, dell’Accademia di poesia “Stéphane Mallarmé” e dell’Accademia Mondiale di Poesia (UNESCO). Per la sua opera in versi si è aggiudicata in Italia il Premio Acerbi e il Premio Camaiore. Accanto a oltre venti volumi di versi, Blandiana ha pubblicato racconti fantastici, libri di saggistica e, all’indomani della caduta del regime, l’importante romanzo Applausi nel cassetto.
RASSEGNA STAMPA
Corriere della Sera – La Lettura
La Lettura
Ana Blandiana – L’orologio senza ore
16,50€
Traduzione e cura di Bruno Mazzoni
Esponente di spicco della generazione di poeti degli anni Sessanta, Ana Blandiana ha saputo recuperare la grande tradizione della lirica romena novecentesca – Tudor Arghezi, George Bacovia, Ion Barbu, e in particolare Lucian Blaga con i suoi Poemi della luce – per la particolare consonanza espressiva. Dopo la lunga letargia estetica che ha segnato l’“ossessivo decennio” stalinista, la generazione neomodernista di Nichita Stanescu, Ana Blandiana, Ileana Malancoiu e Marin Sorescu ha militato per la rifondazione del senso, ripristinando un fertile dialogo con i lettori di poesia autentica. Il pubblico italiano ha saputo apprezzare la delicata sensibilità della sua scrittura a partire dalla fortunata antologia Un tempo gli alberi avevano occhi, a cura di Biancamaria Frabotta e Bruno Mazzoni, seguita dal più recente La mia Patria A4 curato da Mauro Barindi.
Ana Blandiana
Nata Otilia Valeria Coman a Timisoara nel 1942, si è laureata in filologia romanza all’Università di Cluj. Tra le molte iniziative di cui è stata promotrice, nel 1990 ha rifondato il PEN Club romeno, in seguito ha dato vita al movimento “Alleanza Civica” e ha creato insieme al marito Romulus Rusan, giornalista e scrittore, il “Memoriale delle vittime del comunismo e della resistenza”. È membro dell’Accademia Europea di Poesia, dell’Accademia di poesia “Stéphane Mallarmé” e dell’Accademia Mondiale di Poesia (UNESCO). Per la sua opera in versi si è aggiudicata in Italia il Premio Acerbi e il Premio Camaiore. Accanto a oltre venti volumi di versi, Blandiana ha pubblicato racconti fantastici, libri di saggistica e, all’indomani della caduta del regime, l’importante romanzo Applausi nel cassetto.
RASSEGNA STAMPA
Corriere della Sera – La Lettura
La Lettura
Ana Blandiana
2018
Poesia
128