Nel XIX secolo il naufragio della Essex fu un avvenimento avvolto dal mito quanto il disastro del Titanic lo fu nel XX. Nathaniel Philbrick ne ricostruisce la storia epica, che ispirò il Moby Dick di Herman Melville. Nel 1819 la baleniera Essex salpò dal porto di Nantucket per una normale battuta di caccia. Quindici mesi dopo venne speronata da un capodoglio e affondò. I venti uomini che componevano l?equipaggio si diressero, a bordo di tre scialuppe di salvataggio, verso la costa del Sud America, molto più distante delle isole che si trovavano a poche miglia ma che erano popolate da cannibali. Viaggiarono per oltre 4500 miglia in tre mesi, durante i quali venne messa alla prova la capacità di resistenza di un essere umano nei confronti del mare: uno dopo l?altro i membri dell?equipaggio morirono di fame, sete, malattia e paura, tranne otto. L?autore riporta alla luce una storia misconosciuta attraverso gli intrecci tra interessi economici della pesca alle balene, sistemi di caccia e comportamento di questi grandi animali, ma l?aspetto più coinvolgente è senz?altro il ritratto umano di quei marinai, in alcuni casi dei ragazzi, chiamati ad affrontare una sfida apparentemente senza speranza.
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Nel XIX secolo il naufragio della Essex fu un avvenimento avvolto dal mito quanto il disastro del Titanic lo fu nel XX. Nathaniel Philbrick ne ricostruisce la storia epica, che ispirò il Moby Dick di Herman Melville. Nel 1819 la baleniera Essex salpò dal porto di Nantucket per una normale battuta di caccia. Quindici mesi dopo venne speronata da un capodoglio e affondò. I venti uomini che componevano l?equipaggio si diressero, a bordo di tre scialuppe di salvataggio, verso la costa del Sud America, molto più distante delle isole che si trovavano a poche miglia ma che erano popolate da cannibali. Viaggiarono per oltre 4500 miglia in tre mesi, durante i quali venne messa alla prova la capacità di resistenza di un essere umano nei confronti del mare: uno dopo l?altro i membri dell?equipaggio morirono di fame, sete, malattia e paura, tranne otto. L?autore riporta alla luce una storia misconosciuta attraverso gli intrecci tra interessi economici della pesca alle balene, sistemi di caccia e comportamento di questi grandi animali, ma l?aspetto più coinvolgente è senz?altro il ritratto umano di quei marinai, in alcuni casi dei ragazzi, chiamati ad affrontare una sfida apparentemente senza speranza.
Nathaniel Philbrick
Nathaniel Philbrick
2013
Antidoti
311