Nacque a New York nel 1783. I suoi racconti fantastici più celebri sono Rip van Winkle (1819) e La leggenda di Sleepy Hollow (1820), da cui nel 1999 fu tratto un film con Johnny Depp, ma scrisse anche numerose opere di carattere storico, come quelle su George Washington, la Spagna del XV secolo, Cristoforo Colombo. Morì nel 1859.
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ELISSA PICCININI Docente di Lingua e letteratura italiana latina e greca, ha collaborato per diversi anni con l’Università degli Studi di Parma. Autrice di articoli pubblicati su riviste scientifiche di ambito universitario, scrive per la pagina culturale del quotidiano «Gazzetta di Parma» e suoi articoli sono apparsi in saggi miscellanei e in varie riviste culturali. Nel 2014 con l’editore Ottolibri ha pubblicato il volume Le sirene esistono. Storia di un mito divenuto simbolo, fiaba, realtà. CAMILLO BACCHINI È nato nel 1974 a Parma. È docente di Italiano e Storia alle scuole superiori. Critico d’arte e letterario, collabora alle pagine culturali della «Gazzetta di Parma» e ad alcune riviste. È autore del saggio Rappresentazioni dell’infanzia nell’arte italiana nella seconda metà dell’Ottocento (Università di Madeira, Portogallo, 2006)
(Londra, 1858-1920) fu spadaccino, scrittore, amante dell’antiquariato e collezionista: scrisse a quattro mani molti dei suoi romanzi con la moglie Agnes (1860-1922), con la quale condivise anche l’amore per le piante.
Nacque a Zara nel 1905. È autore di una raccolta di poesie, di un dramma e di vari saggi, ma è la narrativa l’ambito in cui ha espresso appieno le sue potenzialità. Alla sua penna si devono quattro raccolte di racconti e tre romanzi, il terzo dei quali è rimasto incompiuto. La sua opera principale è il secondo romanzo, Le primavere di Ivan Galeb (1957), grazie al quale è ritenuto uno degli esponenti di spicco del tardo modernismo nelle letterature slave meridionali. Morì a Zagabria nel 1967.
Nato a Indianapolis nel 1878, è stato uno scrittore, commediografo, poeta, illustratore e giornalista americano. Marito di Isobel Osbourne (figliastra di Robert Louis Stevenson) e patrigno del commediografo Austin Strong (nato da un precedente matrimonio di Isobel), Field fu dipendente e amico del magnate dell’editoria William Randolph Hearst, e firmò molte illustrazioni per i suoi giornali. A ventitré anni, Field lavorò come segretario per Fanny Stevenson, all’epoca sessantenne e moglie del grande scrittore, della quale divenne col tempo, come si insinuò, anche l’amante. Alla morte di Fanny, Field ne sposò la figlia (pure lei più grande di ventidue anni) e iniziò una fortunata carriera di immobiliarista nel sud della California. Fu proprio in uno dei terreni acquistati che venne scoperto un giacimento di petrolio che rese la coppia ricchissima. La loro casa divenne un famoso punto di incontro per artisti e scrittori. Morì nel 1936.
Nato a Holloway nel 1928, nel 1951 si trasferì in Sudafrica, dove si impegnò nel sociale e lavorò come insegnante. Tornato in Inghilterra, prese la cattedra di Storia della letteratura al Cambridge College of Arts and Technology. Proprio questa esperienza lo portò alla creazione del personaggio di Wilt e alla sua serie, che divenne ben presto molto popolare. Scomparso nel 2013, viene considerato tra i più importanti scrittori umoristici inglesi del Novecento.
Nacque a Londra nel 1795. Divenne dottore in medicina a diciannove anni, con una tesi sul sonnambulismo. Nel 1816 entrò a servizio di Lord Byron come suo medico personale e viaggiò insieme a lui, trascrivendo i loro viaggi sui suoi diari e taccuini, che sono stati pubblicati postumi dalla sorella. A Villa Diodati, residenza di Byron sul lago di Ginevra, Polidori incontrò anche Mary Shelley, Percy Bysshe Shelley e Claire Clairmont, i quali ispirarono la sua produzione. Noto soprattutto per il suo racconto Il vampiro e per la sua partecipazione al movimento romantico, morì nel 1821.
Nacque a Macerata nel 1902 e si sposò assai giovane con il pittore e incisore toscano Francesco Chiappelli, passando il resto della vita con lui a Firenze. Morì nel 1962. L’oca minore è il suo libro più noto, pubblicato prima da Bompiani nel 1940 e poi nella collana Astrea di Giunti nel 1996.