Il paesino sardo di Telévras, già protagonista ne La teologia del cinghiale, si tinge ancora di giallo con il ritrovamento di due morti: prima un cadavere “sparato in faccia” e poi, a distanza di qualche giorno, uno scheletro in una grotta. Il giovane capitano dei carabinieri incaricato delle indagini non sa da che parte iniziare e la collaborazione dei cittadini è nulla: nessuno ha visto o sentito niente. Nel frattempo Gesuino, ormai ritornato a casa dopo una vita passata in manicomio, inizia a scrivere un altro dei suoi libri, sempre con la speranza che possa essere pubblicato. Si tratta di una storia che risale al 1968, quando si inneggiava alla liberazione della Sardegna, mentre le università bruciavano e il mondo sembrava dovesse, finalmente, cambiare. Ma oltre agli ideali c’erano di mezzo anche molti soldi, senza contare Servizi segreti, depistaggi e sicari senza scrupoli. Gesuino è sicuro che a nessuno possa più interessare quella verità, fino al giorno in cui le sue pagine arrivano nelle mani di chi intuisce che i misteri del passato si intrecciano fatalmente con quelli del presente
Gesuino Némus Nato in Sardegna in un piccolo paese dell’entroterra sardo dell’Ogliastra. Con il suo romanzo d’esordio, La teologia del cinghiale (Elliot, 2015) ha vinto il Premio Campiello Opera Prima e il Premio Selezione Bancarella 2016.
Vincitore Premio “Franco Fedeli” miglior poliziesco dell’anno 2016
«Un Gesuino autentico deus ex machina nel gestire il continuo intreccio tra presente e passato, un romanzo con una struttura ben orchestrata e disposta in un crescendo di tensione» Ermanno Paccagnini – La Lettura Corriere Della Sera
«Ha un andamento narrativo che ricorda certi personaggi polizieschi dell’America latina, tipo il don Isidro Parodi di Borges» Valeria Parrella – Grazia
«Gesuino rende il fruitore della storia il testimone e il complice dell’atto immaginifico della creazione» Manuela Arca – L’Unione Sarda
Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.Ok
17,50€
Il paesino sardo di Telévras, già protagonista ne La teologia del cinghiale, si tinge ancora di giallo con il ritrovamento di due morti: prima un cadavere “sparato in faccia” e poi, a distanza di qualche giorno, uno scheletro in una grotta. Il giovane capitano dei carabinieri incaricato delle indagini non sa da che parte iniziare e la collaborazione dei cittadini è nulla: nessuno ha visto o sentito niente. Nel frattempo Gesuino, ormai ritornato a casa dopo una vita passata in manicomio, inizia a scrivere un altro dei suoi libri, sempre con la speranza che possa essere pubblicato. Si tratta di una storia che risale al 1968, quando si inneggiava alla liberazione della Sardegna, mentre le università bruciavano e il mondo sembrava dovesse, finalmente, cambiare. Ma oltre agli ideali c’erano di mezzo anche molti soldi, senza contare Servizi segreti, depistaggi e sicari senza scrupoli. Gesuino è sicuro che a nessuno possa più interessare quella verità, fino al giorno in cui le sue pagine arrivano nelle mani di chi intuisce che i misteri del passato si intrecciano fatalmente con quelli del presente
Gesuino Némus
Nato in Sardegna in un piccolo paese dell’entroterra sardo dell’Ogliastra. Con il suo romanzo d’esordio, La teologia del cinghiale (Elliot, 2015) ha vinto il Premio Campiello Opera Prima e il Premio Selezione Bancarella 2016.
La Lettura – Il Corriere della Sera
IL FATTO QUOTIDIANO
GRAZIA
Corriere del mezzogiorno
Il Mattino
Giornale di Vicenza
L’Unione Sarda
La Nuova Sardegna
la Repubblica
La Lettura
L’Arena
POLIZIA E DEMOCRAZIA
La Nuova Sardegna – agosto
La Nuova Sardegna – agosto 2018
Vincitore Premio “Franco Fedeli” miglior poliziesco dell’anno 2016
«Un Gesuino autentico deus ex machina nel gestire il continuo intreccio tra presente e passato, un romanzo con una struttura ben orchestrata e disposta in un crescendo di tensione» Ermanno Paccagnini – La Lettura Corriere Della Sera
«Ha un andamento narrativo che ricorda certi personaggi polizieschi dell’America latina, tipo il don Isidro Parodi di Borges» Valeria Parrella – Grazia
«Gesuino rende il fruitore della storia il testimone e il complice dell’atto immaginifico della creazione» Manuela Arca – L’Unione Sarda
Gesuino Némus
2016
Scatti
192