Jin-a è stata vittima di abusi da parte del suo compagno e capo del suo dipartimento al lavoro. Dopo aver rischiato la vita più volte ha trovato la forza per denunciarlo, ma al termine del processo è ben lontana dal sentirsi risarcita: all’uomo è stata inflitta una pena lieve e le persone a lei vicine l’hanno delusa, minimizzando e ignorando l’accaduto. Inoltre, è impaurita all’idea che l’uomo possa tornare a minacciarla. Decide così di cercare sostegno on-line, pubblicando la sua storia. Ma anche nel mondo digitale non trova che reazioni scomposte e feroci: nessuna empatia, anzi, ulteriori accuse. Tra la pioggia di commenti spiacevoli ne spicca uno che la offende in modo familiare, riportando un appellativo che affonda le radici nel passato: “aspirapolvere”. La curiosità la spinge a tornare nei luoghi della sua infanzia, dove riemergono ricordi di violenze subite non soltanto da lei ma anche da ragazze a lei vicine, in un intreccio che alza un velo su una piaga estesa nella società coreana così come nel resto del mondo.
Autrice di punta della narrativa coreana, con questo romanzo la pluripremiata Kang Hwa-gil decostruisce con sapienza l’idea che alcune vicende ci siano estranee e conduce il lettore in un luogo in cui la violenza subita da una donna – fisica e psicologica – riguarda ogni membro della collettività.
Kang Hwa-gil
Nata nel 1986 a Jeonju, in Corea del Sud, esordisce nel 2012 con il racconto intitolato La stanza (Pang), premiato al concorso letterario del prestigioso quotidiano «Kyunghyang Shinmun». Nel 2017 ha vinto l’importante concorso letterario Hankyoreh Literary Award, e nello stesso anno ha vinto, con Un’altra donna (Tarun saram), il concorso nazionale Munhakdongne Young Writers’ Award. Nel 2018 ha vinto il Ku Sang Literature Prize per giovani scrittori con un’altra storia breve, Seo-u. Nel 2020, ha nuovamente ottenuto lo Young Writers’ Award con il racconto Il ricevimento (Umbok) e ha portato a compimento il suo secondo romanzo, White Horse (Hwait’u hosu), con cui ha vinto il riconoscimento nazionale Baek
Sin-ae Literature Prize nel 2021.
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Kang Hwa-Gil – Un’altra donna
18,00€
Traduzione di Mary Lou Emberti Gialloreti e Hee Sun Moon
Jin-a è stata vittima di abusi da parte del suo compagno e capo del suo dipartimento al lavoro. Dopo aver rischiato la vita più volte ha trovato la forza per denunciarlo, ma al termine del processo è ben lontana dal sentirsi risarcita: all’uomo è stata inflitta una pena lieve e le persone a lei vicine l’hanno delusa, minimizzando e ignorando l’accaduto. Inoltre, è impaurita all’idea che l’uomo possa tornare a minacciarla. Decide così di cercare sostegno on-line, pubblicando la sua storia. Ma anche nel mondo digitale non trova che reazioni scomposte e feroci: nessuna empatia, anzi, ulteriori accuse. Tra la pioggia di commenti spiacevoli ne spicca uno che la offende in modo familiare, riportando un appellativo che affonda le radici nel passato: “aspirapolvere”. La curiosità la spinge a tornare nei luoghi della sua infanzia, dove riemergono ricordi di violenze subite non soltanto da lei ma anche da ragazze a lei vicine, in un intreccio che alza un velo su una piaga estesa nella società coreana così come nel resto del mondo.
Autrice di punta della narrativa coreana, con questo romanzo la pluripremiata Kang Hwa-gil decostruisce con sapienza l’idea che alcune vicende ci siano estranee e conduce il lettore in un luogo in cui la violenza subita da una donna – fisica e psicologica – riguarda ogni membro della collettività.
Kang Hwa-gil
Nata nel 1986 a Jeonju, in Corea del Sud, esordisce nel 2012 con il racconto intitolato La stanza (Pang), premiato al concorso letterario del prestigioso quotidiano «Kyunghyang Shinmun». Nel 2017 ha vinto l’importante concorso letterario Hankyoreh Literary Award, e nello stesso anno ha vinto, con Un’altra donna (Tarun saram), il concorso nazionale Munhakdongne Young Writers’ Award. Nel 2018 ha vinto il Ku Sang Literature Prize per giovani scrittori con un’altra storia breve, Seo-u. Nel 2020, ha nuovamente ottenuto lo Young Writers’ Award con il racconto Il ricevimento (Umbok) e ha portato a compimento il suo secondo romanzo, White Horse (Hwait’u hosu), con cui ha vinto il riconoscimento nazionale Baek
Sin-ae Literature Prize nel 2021.
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