Quando Victor Hugo attraversa le Alpi, nel 1830, questi luoghi rappresentano la terra d’elezione del Romanticismo francese. Lo sguardo del visitatore, poi, appartiene alla stella polare del XIX secolo. In viaggio. Le Alpi, finora inedito in Italia, raccoglie gli appunti di viaggio, le lettere indirizzate a Madame Hugo e il racconto I saltimbanchi; sono scritti pervasi dallo stupore romantico, che colgono lo spirito di un’epoca e al contempo lo trascendono, accesi di quell’energia oscura che si ritroverà in James Joyce e in Marcel Proust. Pagine fitte di laghi e rocce, che lungi dal comporre una serie di cartoline di viaggio sanno racchiudere un che di violento e assolato, la natura colta nel suo passo di danza, e insieme un grande affresco di mezzanotte, in cui la sensibilità dell’artista è pervasa da “una combinazione di conosciuto e sconosciuto dove lo spirito sogna quello che vuole”.
Victor Hugo Nacque a Besançon nel 1802. Scrittore, saggista, aforista, è considerato uno dei più importanti esponenti del Romanticismo francese. Si dedicò alla poesia fin dalla prima adolescenza, divenne discepolo di Chateaubriand, poi di Lamartine, pubblicò nel corso della sua vita numerose raccolte di poesie. Noto per le sue opere teatrali come Lucrezia Borgia (1833) e Maria Tudor (1833) e per i romanzi Notre-Dame de Paris (1831) e I miserabili (1862). Venne eletto all’Accademia di Francia nel 1841. Morì a Parigi nel 1885.
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Con un’introduzione di Arnaldo Colasanti. Traduzione di Martina Acquaro
Quando Victor Hugo attraversa le Alpi, nel 1830, questi luoghi rappresentano la terra d’elezione del Romanticismo francese. Lo sguardo del visitatore, poi, appartiene alla stella polare del XIX secolo. In viaggio. Le Alpi, finora inedito in Italia, raccoglie gli appunti di viaggio, le lettere indirizzate a Madame Hugo e il racconto I saltimbanchi; sono scritti pervasi dallo stupore romantico, che colgono lo spirito di un’epoca e al contempo lo trascendono, accesi di quell’energia oscura che si ritroverà in James Joyce e in Marcel Proust. Pagine fitte di laghi e rocce, che lungi dal comporre una serie di cartoline di viaggio sanno racchiudere un che di violento e assolato, la natura colta nel suo passo di danza, e insieme un grande affresco di mezzanotte, in cui la sensibilità dell’artista è pervasa da “una combinazione di conosciuto e sconosciuto dove lo spirito sogna quello che vuole”.
Victor Hugo
Nacque a Besançon nel 1802. Scrittore, saggista, aforista, è considerato uno dei più importanti esponenti del Romanticismo francese. Si dedicò alla poesia fin dalla prima adolescenza, divenne discepolo di Chateaubriand, poi di Lamartine, pubblicò nel corso della sua vita numerose raccolte di poesie. Noto per le sue opere teatrali come Lucrezia Borgia (1833) e Maria Tudor (1833) e per i romanzi Notre-Dame de Paris (1831) e I miserabili (1862). Venne eletto all’Accademia di Francia nel 1841. Morì a Parigi nel 1885.
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