In un momento di esimi copioni e altrettanto esimi copiati, di copyright concesso e negato, di ?negri? e ghost writer, di cause miliardarie e di scandali internazionali che partono proprio dalla letteratura, un pamphlet preciso e graffiante su una seria e assieme paradossale tendenza culturale di questo nuovo millennio. A chi si è rifatto Dan Brown per Il codice da Vinci? Da chi ha preso in prestito le sue idee Ian McEwan? Nell?era digitale ha senso parlare di originalità? Come è possibile che un best seller americano venga ritirato dalle librerie perché copia carbone di un romanzo inglese di tre anni prima? Come nasce un ipotetico seguito tutto italiano di Lolita di Nabokov? Secondo quali regole vengono scritti i copioni di molti blockbuster cinematografici? È vero che il mondo della ricerca universitaria pullula di solerti ricalcatori? Dove finisce l?ispirazione e inizia il furto? In poco più di un centinaio di pagine, un libretto denso ma di semplice e godibilissima lettura, un sasso piccolo ma appuntito scagliato contro le multinazionali dei media e contro chi spera immancabilmente di nascondersi dietro il paravento della cultura.
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In un momento di esimi copioni e altrettanto esimi copiati, di copyright concesso e negato, di ?negri? e ghost writer, di cause miliardarie e di scandali internazionali che partono proprio dalla letteratura, un pamphlet preciso e graffiante su una seria e assieme paradossale tendenza culturale di questo nuovo millennio. A chi si è rifatto Dan Brown per Il codice da Vinci? Da chi ha preso in prestito le sue idee Ian McEwan? Nell?era digitale ha senso parlare di originalità? Come è possibile che un best seller americano venga ritirato dalle librerie perché copia carbone di un romanzo inglese di tre anni prima? Come nasce un ipotetico seguito tutto italiano di Lolita di Nabokov? Secondo quali regole vengono scritti i copioni di molti blockbuster cinematografici? È vero che il mondo della ricerca universitaria pullula di solerti ricalcatori? Dove finisce l?ispirazione e inizia il furto? In poco più di un centinaio di pagine, un libretto denso ma di semplice e godibilissima lettura, un sasso piccolo ma appuntito scagliato contro le multinazionali dei media e contro chi spera immancabilmente di nascondersi dietro il paravento della cultura.
Richard A. Posner
Richard A. Posner
2007
Antidoti
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