Come le migliori ballate, questa vi resterà impressa nella memoria per sempre. Dalla sua viva voce, a cento e otto anni appena compiuti, l?odissea di Trenchmouth Taggart, un puro esemplare del West Virginia. Nato e subito abbandonato, battezzato su un lago di ghiaccio, allevato da una vedova con fama di fattucchiera e tagliagole. Donnaiolo, distillatore di frodo, guaritore e indovino, e il tutto appena adolescente. Senza contare l?abilità di manipolare, incantare i serpenti e farsi mordere senza neppure una smorfia o collassate a terra. Da quelle parti, si cresce in fretta. Piombato nel 1921 in mezzo alla guerra civile dei minatori contro gli eserciti privati dei padroni, si distingue per l?abilità di cecchino. Ogni colpo un centro sicuro, e magari una vedova da consolare: ogni lasciata è persa. In fondo, però, il conflitto con risvolti sociali a lui non importa. Meglio perdersi tra i monti Appalachi, nascondersi, in una sorta di esilio. Anche se un uomo simile, che fu pure (ancora!) reporter d?assalto e gran suonatore d?armonica, non riesce a stare fermo a lungo, nonostante l?attrattiva dell?ottimo tabacco e dell?acquavite di produzione casalinga. Una fetta d?America, il frammento della grande epopea alla Piccolo grande uomo, ma anche e soprattutto un classico tra Twain e Faulkner con una zampata di Cormac McCarthy. Prestate orecchio a Taggart, fissate la sua bocca distrutta da malattie perse nel tempo (trenchmouth, non a caso), e non rivorrete indietro i vostri sporchi, dannati, sudatissimi quattrini. ESTRATTO: ?Il tre dicembre del 2010 il vecchio si cucì la bocca con filo da pesca d?altura? Lasciò libero un buco grosso quasi come un fagiolo per poter fumare le sue Chesterfield?. «Gli indimenticabili personaggi del libro bastano a decretarne la riuscita e il più completo successo» «THE INDEPENDENT» «Vera narrativa epica, anche se parla di poveracci, che va giù liscia come un bicchiere del miglior bruciabudella» PATRICK MCCABE, AUTORE DE IL GARZONE DEL MACELLAIO E COLAZIONE SU PLUTONE «Un tono ribaldo, magnifico, che non lascia scampo, da vero montanaro senza vergogna e con un mondo da raccontare» CHUCK KINDER, AUTORE DE L?ULTIMO DANZATORE DI MONTAGNA
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Come le migliori ballate, questa vi resterà impressa nella memoria per sempre. Dalla sua viva voce, a cento e otto anni appena compiuti, l?odissea di Trenchmouth Taggart, un puro esemplare del West Virginia. Nato e subito abbandonato, battezzato su un lago di ghiaccio, allevato da una vedova con fama di fattucchiera e tagliagole. Donnaiolo, distillatore di frodo, guaritore e indovino, e il tutto appena adolescente. Senza contare l?abilità di manipolare, incantare i serpenti e farsi mordere senza neppure una smorfia o collassate a terra. Da quelle parti, si cresce in fretta. Piombato nel 1921 in mezzo alla guerra civile dei minatori contro gli eserciti privati dei padroni, si distingue per l?abilità di cecchino. Ogni colpo un centro sicuro, e magari una vedova da consolare: ogni lasciata è persa. In fondo, però, il conflitto con risvolti sociali a lui non importa. Meglio perdersi tra i monti Appalachi, nascondersi, in una sorta di esilio. Anche se un uomo simile, che fu pure (ancora!) reporter d?assalto e gran suonatore d?armonica, non riesce a stare fermo a lungo, nonostante l?attrattiva dell?ottimo tabacco e dell?acquavite di produzione casalinga. Una fetta d?America, il frammento della grande epopea alla Piccolo grande uomo, ma anche e soprattutto un classico tra Twain e Faulkner con una zampata di Cormac McCarthy. Prestate orecchio a Taggart, fissate la sua bocca distrutta da malattie perse nel tempo (trenchmouth, non a caso), e non rivorrete indietro i vostri sporchi, dannati, sudatissimi quattrini. ESTRATTO: ?Il tre dicembre del 2010 il vecchio si cucì la bocca con filo da pesca d?altura? Lasciò libero un buco grosso quasi come un fagiolo per poter fumare le sue Chesterfield?. «Gli indimenticabili personaggi del libro bastano a decretarne la riuscita e il più completo successo» «THE INDEPENDENT» «Vera narrativa epica, anche se parla di poveracci, che va giù liscia come un bicchiere del miglior bruciabudella» PATRICK MCCABE, AUTORE DE IL GARZONE DEL MACELLAIO E COLAZIONE SU PLUTONE «Un tono ribaldo, magnifico, che non lascia scampo, da vero montanaro senza vergogna e con un mondo da raccontare» CHUCK KINDER, AUTORE DE L?ULTIMO DANZATORE DI MONTAGNA
M. Glenn Taylor
M. Glenn Taylor
2010
Scatti
310