Pubblicata postuma nel 1904, Sotto il monte è l’opera più strettamente letteraria di Aubrey Beardsley, il grande disegnatore e incisore inglese che in soli ventisei anni di vita rivoluzionò l’arte dell’illustrazione e gettò le basi per la futura Art Nouveau. In questo piccolo capolavoro, liberamente ispirato alla leggenda di Venere e Tannhuser, la sua fantasia grafica si riversa quasi per osmosi nella narrazione scritta. Seguendo le avventure amorose del grande poeta tedesco medievale, Beardsley ci fa attraversare splendidi salotti settecenteschi gremiti di specchi e di candelabri, giardini disseminati di statue e di zampillanti fontane, roseti in cui fanciulli e fanciulle conoscono le prime gioie dell’amore profano; ci fa conoscere i fauni e gli amorini, le incantevoli adolescenti che si scambiano tenerezze troppo audaci e gli ambigui ragazzi che non disdegnano la compagnia del cavaliere Tannhuser, quegli stessi ragazzi che sopra ogni altra cosa amano assistere, rapiti, alla sublime toletta della dea, storditi dalle fragranti nuvole di cipria e dal pungente profumo degli incensi che sembrano quasi emanare dalle pagine di questa squisita gemma dell’estetismo novecentesco
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Pubblicata postuma nel 1904, Sotto il monte è l’opera più strettamente letteraria di Aubrey Beardsley, il grande disegnatore e incisore inglese che in soli ventisei anni di vita rivoluzionò l’arte dell’illustrazione e gettò le basi per la futura Art Nouveau. In questo piccolo capolavoro, liberamente ispirato alla leggenda di Venere e Tannhuser, la sua fantasia grafica si riversa quasi per osmosi nella narrazione scritta. Seguendo le avventure amorose del grande poeta tedesco medievale, Beardsley ci fa attraversare splendidi salotti settecenteschi gremiti di specchi e di candelabri, giardini disseminati di statue e di zampillanti fontane, roseti in cui fanciulli e fanciulle conoscono le prime gioie dell’amore profano; ci fa conoscere i fauni e gli amorini, le incantevoli adolescenti che si scambiano tenerezze troppo audaci e gli ambigui ragazzi che non disdegnano la compagnia del cavaliere Tannhuser, quegli stessi ragazzi che sopra ogni altra cosa amano assistere, rapiti, alla sublime toletta della dea, storditi dalle fragranti nuvole di cipria e dal pungente profumo degli incensi che sembrano quasi emanare dalle pagine di questa squisita gemma dell’estetismo novecentesco
Aubrey Beardsley
Aubrey Beardsley
2014
Fuori collana
96