Sprovvista di mezzi economici e culturali ma fermamente decisa a farsi strada nella febbrile Chicago fin de siècle, la giovanissima Caroline Meeber, chiamata in famiglia con il nomignolo non del tutto affettuoso di ?sister Carrie?, è disposta a ogni cosa pur di raggiungere il successo. Così, da povera operaia in una fabbrica di scarpe, diviene l’amante prima di un commesso viaggiatore, poi del direttore di un lussuoso locale, salendo senza troppi scrupoli i gradini della scala sociale verso una fortunata carriera di attrice. Sister Carrie, romanzo d’esordio di Theodore Dreiser, apparve nel 1900 alquanto in sordina, con una tiratura di sole mille copie. Eppure quest’opera ?immorale?, destinata a segnare il destino della narrativa novecentesca americana, conobbe in seguito un enorme successo commerciale grazie a una seconda versione, frutto di un capillare lavoro di revisione e quasi di autocensura operato dall’autore (spinto dalle reazioni scandalizzate del pubblico e della moglie dell’editore), che ne limò ?sconvenienze? ed ?eccessi?, aggiungendo effusioni sentimentali e un finale malinconicamente consolatorio. Questa nuova traduzione è condotta, per la prima volta in Italia, sul testo stabilito dalla ?Pennsylvania edition? del 1891, nella quale viene compiuto un vero e proprio restauro di questo grande classico, ripristinando la maggior parte delle correzioni e dei passaggi soppressi, nel tentativo di ricostruire l’opera così come doveva essere stata concepita dal suo autore. Il lettore si trova in tal modo davanti a un romanzo crudo e diretto, temerariamente in anticipo sui tempi, il ritratto impassibile e solenne di un’epoca che, a oltre un secolo di distanza, conserva ancora echi di grande attualità .
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Sprovvista di mezzi economici e culturali ma fermamente decisa a farsi strada nella febbrile Chicago fin de siècle, la giovanissima Caroline Meeber, chiamata in famiglia con il nomignolo non del tutto affettuoso di ?sister Carrie?, è disposta a ogni cosa pur di raggiungere il successo. Così, da povera operaia in una fabbrica di scarpe, diviene l’amante prima di un commesso viaggiatore, poi del direttore di un lussuoso locale, salendo senza troppi scrupoli i gradini della scala sociale verso una fortunata carriera di attrice. Sister Carrie, romanzo d’esordio di Theodore Dreiser, apparve nel 1900 alquanto in sordina, con una tiratura di sole mille copie. Eppure quest’opera ?immorale?, destinata a segnare il destino della narrativa novecentesca americana, conobbe in seguito un enorme successo commerciale grazie a una seconda versione, frutto di un capillare lavoro di revisione e quasi di autocensura operato dall’autore (spinto dalle reazioni scandalizzate del pubblico e della moglie dell’editore), che ne limò ?sconvenienze? ed ?eccessi?, aggiungendo effusioni sentimentali e un finale malinconicamente consolatorio. Questa nuova traduzione è condotta, per la prima volta in Italia, sul testo stabilito dalla ?Pennsylvania edition? del 1891, nella quale viene compiuto un vero e proprio restauro di questo grande classico, ripristinando la maggior parte delle correzioni e dei passaggi soppressi, nel tentativo di ricostruire l’opera così come doveva essere stata concepita dal suo autore. Il lettore si trova in tal modo davanti a un romanzo crudo e diretto, temerariamente in anticipo sui tempi, il ritratto impassibile e solenne di un’epoca che, a oltre un secolo di distanza, conserva ancora echi di grande attualità .
Theodor Dreiser
Theodor Dreiser
2015
Manubri
528